Apertura anno sociale UNITALSI Milano Nordovest 2022

Sabato, 26 febbraio, al Santuario di S. Maria di Caravaggio in Milano si è svolta la consueta apertura dell’anno sociale di Unitalsi, però con una risonanza particolare poiché la nostra Sottosezione di Milano Nordest veniva rappresentata da un nuovo Presidente e da un nuovo Consiglio Direttivo.

La S. Messa è stata preceduta dal S. Rosario, che aveva come tema la parola “Grazie” (una parola per riconoscerci),  per riprendere ciò che disse il nostro arcivescovo a Lourdes nell’omelia dell’ultima Messa: “Noi siamo quelli del Grazie. Ci riconosceremo tra noi perché  siamo quelli che sempre ringraziano. Forse ci riconosceranno anche coloro che stanno intorno a noi, che noteranno la nostra letizia che resiste alle prove e la nostra gratitudine al Signore per le grazie ricevute… che hanno imparato da Maria.

Dopo l’introduzione del nostro nuovo Presidente, Fabio Bassi, che dopo aver ringraziato per la fiducia dimostratagli ha sottolineato come la nostra sottosezione è una famiglia dove i soci sono pronti alla collaborazione e all’incoraggiamento in tutte le iniziative proposte volte tutte all’attenzione e alla cura dei nostri fratelli più disagiati, è iniziata la S. Messa, celebrata del nostro Assistente Spirituale, Don Alessandro Repossi. 

Nell’omelia, rifacendosi al passo del Vangelo di Luca ha sottolineato il tema del perdono di Dio.

 “I cristiani sono soggetti a due tentazioni” a due modi di pensare:

  • considerare un Dio giudice, in una Chiesa dove vengo giudicato e quindi allontana da Gesù       (come Zaccheo che sale sull’albero, allontanato dalla folla)
  • oppure un Dio buonista che ci perdona comunque. In realtà Dio non è un “cancellino” non è scontato il suo perdono se noi non siamo consapevoli delle nostre mancanze; ci concede la sua misericordia ma si appella al nostro senso di responsabilità come uomini e cristiani maturi (come Zaccheo che scende umiliandosi).  

L’organo ed il coro dei nostri fratelli “diversamente abili” hanno accompagnato ed allietato la celebrazione.

Come segno della nostra appartenenza, dopo la benedizione finale è stato distribuito un segnalibro che riporta:

“Noi quelli del GRAZIE”  

“Io sarò amore ovunque, sarò attenzione, sarò vicinanza”

Al termine della cerimonia, nel cortile della Chiesa, un momento conviviale  ci ha riuniti per uno scambio di saluti che la pandemia ci aveva negato.

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