Seguendo la stella

A Milano, quando si nominano i Re Magi, immediatamente si pensa alla basilica di Sant’Eustorgio, dove in una teca sopra l’altare sono conservate le reliquie dei Magi. Si trovano nel transetto destro, esposte alla devozione dei fedeli. Ancora oggi, nella solennità dell’Epifania, una grande processione, che vede la partecipazione di molti fedeli, parte dal Duomo e si conclude davanti alla Basilica di Sant’Eustorgio.

In pochi però sanno che a Milano esiste la CHIESA DEI SANTI RE MAGI, si trova in via Palmanova, anzi, per la precisione, in via Regina Teodolinda. Dolce e severa nel suo gotico lombardo, la chiesetta ha un aspetto semplice, quasi un mattoncino rosso tra i palazzi grigi che la circondano. L’interno della chiesetta è semplice: una sola navata, con mattoni a vista. Sulla parete destra si trova un dipinto con Madonna e Re Magi, di ignoto seicentesco, mentre sulla sinistra c’è una Madonnina in pietra che contribuisce a dare alla chiesetta quel suo aspetto di toccante semplicità. Nell’abside, affrescata dal pittore Martinetti, si trova un sobrio crocifisso di legno sostenuto da candelabri. E’ un piccolo gioiello quasi sconosciuto ai milanesi!

L’Epifania veniva indicata, anni fa, con il termine Pasquetta, diminutivo di Pasqua, nel suo significato di festa; quindi “piccola festa” alludendo alla prima festa dell’anno considerata minore rispetto alla Pasqua di Resurrezione o Pasqua Maggiore. I più giovani, molto probabilmente, non ricordano ciò e nemmeno conoscono la Befana del Vigile. Nel 1946, inizio della tradizione, le città non erano invase dal traffico asfissiante di oggi. Il giorno dell’Epifania però si formavano piccoli ingorghi attorno alle postazioni dei Vigili. Infatti, dopo la Seconda Guerra Mondiale, il 6 gennaio, cittadini e commercianti presero l’abitudine di donare generi di prima necessità ai Vigili, con l’intento di aiutare le loro famiglie in difficoltà economica. Accanto alle postazioni dei Vigili, veniva accatastato di tutto: dolci, bottiglie di spumante, gli immancabili panettoni, olio, pasta, addirittura bombole di gas. Dopo qualche anno, quando il tenore di vita migliorò, i regali raccolti furono destinati alle persone meno abbienti della città. Negli anni ’60 con il boom economico e l’aumento del numero di semafori, la tradizione finì. Suggerisco una gita a Brugherio per il giorno dell’Epifania: nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, sono custodite le reliquie dei Magi. Come da tradizione, il 6 gennaio le reliquie sono esposte alla venerazione dei fedeli, tutti invitati “a basaa i umitt”, espressione dialettale in uso da secoli dai brugheresi che sottintende l’usanza di mandare devotamente e affettuosamente tre baci verso il reliquiario. L’espressione umitt o “uomini piccoletti”, è suggerita dalle tre piccole sculture poste sul reliquiario, che ritraggono i Magi. Una sorta di piccolo oblò sul petto di ciascuna statuetta permette poi di osservare le reliquie.

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