Pellegrinaggio alla chiesa di San Colombano a Vaprio D’Adda

Nel pomeriggio prettamente autunnale di domenica, 27 novembre, un gruppo di parroc- chiani di Santa Giustina ha risposto all’invito di Don Edy a un pellegrinaggio con visita alla Chiesa romanica di San Colombano a Vaprio d’Adda.

Sul pullman, all’andata, Don Edy ci ha illustrato sommariamente ma in modo efficace, con il suo solito tono tra il serio e il faceto, come Vaprio sia importante non solo perché il luogo della sua nascita ma anche per la chiesa che andremo a visitare e, non ultimo, perché lì risiede la Villa Melzi d’Eril nella quale venne ospitato, in anni diversi e per diversi mesi, Leonardo da Vinci, e da cui proviene la nostra splendida tavola della “Vergine delle Rocce”.

Ma perché il nome di San Colombano in una chiesa di Vaprio? Don Edy prima e la nostra guida poi ce ne spiegano il motivo.
San Colombano fu un monaco irlandese nato nel 543 d.C. nella provincia di Leinster nel sud-est dell’Irlanda. Missionario ed evangelizzatore, uomo di azione ed abile diplomatico, fondò monasteri in Irlanda e poi ridiscese l’Europa evangelizzando le popolazioni barbariche. Arrivato in Lombardia, dominata dai longobardi, venne convocato dalla Regina Teodolinda per mettere pace fra i vari principi. Fondò un monastero a Bobbio, nella Valle del Trebbia e lì morì nel 615

ri in Irlanda e poi ridiscese l’Europa evangelizzando le popolazioni barbariche. Arrivato in Lombardia, dominata dai longobardi, venne convocato dalla Regina Teodolinda per mettere pace fra i vari principi. Fondò un monastero a Bobbio, nella Valle del Trebbia e lì morì nel 615

La Chiesa di Vaprio d’Adda dedicata a San Colombano, risale agli inizi del secoloXII, eretta, forse, su un tempio più antico. Situata nel centro storico del paese, la chiesa appare rivestita da masselli di ceppo, la pietra locale. La facciata purtroppo alterata da lavori ottocenteschi e da un approssimativo restauro del secolo scorso. Anticamente nell’area della chiesa c’erano alla destra un convento, (attualmente
sede dell’ospedale) e sulla sinistra, verso la parte absidale, la canonica che accoglieva pellegrini ed ammalati. L’interno a navata unica, sormontata da un grande arco che la divide in due parti, presenta una serie di sculture e affreschi di diverse epoche che raffigurano tra gli altri, San Colombano, San Bernardino e Sant’Orsola e una enorme croce Patente nel catino absidale e stelle ad otto punte, tant’è che si pensa che forse si possa risalire ai templari. Sono solo ipotesi che non possono a tutt’oggi essere avallate.

Dopo questo percorso artistico, oltremodo interessante, siamo stati ospiti di Remo ed Antonella a Osio (BG) per una merenda gustosa (pane, formaggi e salame, oltre ad un buon bicchiere di vino) che ha rallegrato la compagnia e, per concludere, non è stata dimenticata la parte spirituale: il rosario recitato in pullman per salutare la nostra Mamma celeste.

Grazie don Edy e Marco del bellissimo pomeriggio passato insieme.

Emanuela Ambroggi

0 commenti

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar