La musica è di casa nella nostra città: pensiamo al Teatro alla Scala (opere, balletti, concerti) oppure allo stadio di San Siro che ospita il meglio della musica pop/rock (Vasco Rossi, Tiziano Ferro, Ligabue, Marco Mengoni…). I Milanesi, grandi amanti della musica, non potevano dimenticarsi del Maestro; infatti, al centro di piazza Buonarroti si staglia dal 10 ottobre 1913, primo centenario della nascita, la statua dedicata a Giuseppe Verdi, opera dello scultore Enrico Butti.La statua in bronzo rappresenta il Maestro in piedi, in posizione naturale, con le mani incrociate dietro la schiena in atteggiamento bonario e meditativo. Il basamento è rivestito da quattro rilievi in stile liberty ispirati all’opera verdiana: la melodia, la tragedia dell’odio e del bene, la pace, il poema dell’amor patrio. Nella stessa piazza vi è “Casa Verdi”, una casa di riposo per cantanti e musicisti, fondata dal Maestro. Al suo interno, in una cappella, con un piccolo giardino antistante, riposano le spoglie di Giuseppe Verdi e della moglie Giuseppina Strepponi.
La Basilica di Sant’Eufemia è un gioiellino, un’eccellenza storica e architettonica di Milano, si trova lungo corso Italia. In special modo la sua fantastica architettura interna, ha fatto sì che questa chiesa sia considerata una tra le più belle del capoluogo lombardo.
La basilica è dotata di una notevole acustica, tanto è vero che, negli anni Cinquanta, è stata fortemente richiesta e adoperata come studio di registrazione dalla soprano più grande di tutti i tempi, Maria Callas, per registrare alcune delle opere liriche più famose in tutto il mondo, fra cui La Cavalleria Rusticana, I Puritani e La Sonnambula. Alla fine degli anni 80, la basilica viene nuovamente utilizzata da un’altra portentosa voce italiana, la cantante Mina: qui incide alcuni suoi famosi brani. Infine, nel 2011 si sono celebrati i funerali di Nilla Pizzi. Ulteriore stupenda bellezza conservata all’interno è l’organo a canne, realizzato nel 1909.
La Basilica di Sant’Eufemia è un luogo imperdibile, anche perché è in grado di abbagliare e far rimanere meravigliati con i suoi vividi colori. Inoltre offre, pur trovandosi proprio al centro di Milano, un forte sentimento di assoluta e grande pace. In questa basilica venne battezzato nel 1564 Federico Borromeo, nipote di San Carlo e futuro arcivescovo di Milano.
Non si può parlare di musica senza citare Enrico Molaschi, detto el Barbapedana, noto cantastorie e suonatore ambulante dell’Ottocento, che girava per le osterie di Milano e intratteneva i commensali con canzoni popolari e filastrocche. Era così bravo e divertente che tanti lo invitavano a rallegrare matrimoni e feste in famiglia.In estate lo chiamavano anche nelle ville dei “sciuri” in Brianza per animare feste che normalmente finivano con balli sotto le stelle, al ritmo di travolgenti polke, valzer e mazurche, che lui suonava magistralmente con la chitarra, ora esposta al Civico Museo degli strumenti musicali del Castello Sforzesco.
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