Il Rosario

Dopo le brevi e semplici riflessioni che negli scorsi mesi abbiamo letto in questa pagina di Buona Parola, fermando  la nostra attenzione su alcuni aspetti della devozione a Maria SS nella storia della nostra parrocchia, portiamo adesso la nostra attenzione alla nostra devozione del santo Rosarioè la devozione più diffusa e più vissuta  dai devoti della Vergine Maria. Oggi la recita del Rosario ha molto meno devoti di un tempo, la si sente come preghiera distratta, del tempo passato, con un ritmo monotono, una preghiera quasi solo per anziani, abitudinaria. Anche il tempo da dedicare a questa preghiera è notevolmente diminuito di molto: il tempo per le faccende della vita ci lascia meno spazio, un tempo il Rosario era quasi sempre la preghiera che accompagnava le nostre sere, mentre ora fino a tarda ora c’è solo la televisione … 

 La recita del Rosario risale a un tempo lontano ed è nata per una devota imitazione della preghiera praticata nelle comunità religiose con la recita dei 150 Salmi fin dai primi secoli del cristianesimo. Ma fuori dai conventi, la preghiera biblica dei Salmi restava estranea per coloro, ed erano molti, che non avendo la capacità di leggere, sostituirono ai 150 Salmi la  recita di 150 “Ave Maria” e, per superare questa lunga ripetizione di Ave, vi unirono la meditazione di brani di Vangelo. E poco alla volta la meditazione dei brani di Vangelo si trasformarono in 15 brani evangelici che la tradizione li ha poi resi fissi nei vari giorni della settimana (e pochi anni fa papa San Giovanni Paolo II ne introdusse altri 5: i misteri della luce)Ma non c’è da pensare che solo questa modalità fissa sia necessaria, qualsiasi brano evangelico può essere motivo di meditazione: il Rosario non è come la liturgia dei sacramenti, che devono attenersi a formulazioni fisse. Il Rosario è una devozione che può essere ricca di preghiera e di meditazione evangelica partendo da tanti brani diversi, cosa utile che ci fa superare la monotonia della ripetizione dei venti misteri, sempre uguali.

Dovremmo cercare di recuperare la preghiera del Rosario, i suoi contenuti, i suoi valori che non sono la ripetizione continua dell’Ave Maria, e passare dalla monotonia delle ripetizioni alla scoperta convinta di una fede legata al Vangelo ed ogni pagina del Vangelo ci può aiutare.  Saper scoprire attraverso la recita del Rosario una pagina del Vangelo che  sia una ricchezza legata ad ogni parola (S. Giovanni nel suo Vangelo ci dice che se scrivessimo tutto ciò che Gesù ha detto ed ha fatto, non ci basterebbe un numero senza fine di libri: e noi non ne dobbiamo  ricavare 20 misteri del Rosario sempre uguali e quindi sentiti come monotoni).  Saper ricavare la ricchezza di grazia unita alla grandezza di questa preghiera, scoprendo il valore delle parole e delle azioni di Gesù lette alla luce della preghiera di Maria: quanti pensieri di fede saranno passati nel cuore di Maria in trent’anni della sua vita familiare nella casa di Nazareth. Meditandoli potremo passare dalla monotonia ad un discorso di fedeMentre ripetiamo tante parole sempre uguali nelle 50 Ave Maria, possiamo cercare di renderle un dialogo semplice, cordiale e affettuoso con Maria. Potremmo legare il nostro pensiero al dialogo di Maria in rapporto al brano di vangelo legato alla corona del Rosario e in rapporto ai problemi della nostra vita  che in quel momento stiamo vivendo: sarà un lasciare illuminare dal Rosario le situazioni della vita nostra personale e anche della vita del mondo che ci sta attorno,  situazioni faticose e anche di gioia e di consolazione. La tradizione ci aiuta a meditare i misteri del Vangelo, e la fede ci aiuta a pronunciare con le parole i misteri della nostra salvezza (ad esempio, il mistero dalla visita di Maria a Santa Elisabetta può diventare una preghiera che ci porta ad una adorazione eucaristica: il lungo viaggio della Madonna dalla sua a quella di S. Elisabetta, è un cammino che Maria compie portando in Sé la presenza divina di Gesù che vive nel suo grembo, e noi, insieme a Lei, portiamo al mondo la presenza di Gesù lungo le nostre strade, mentre le stiamo percorrendo. Proviamo…).

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